Elettra

di Sofocle – Debutto 2012

L’opera di Sofocle, grande innovatore del teatro antico i cui protagonisti godono di una spiccata umanità e di una grande sofferenza causata da inevitabili conflitti interiori, è dominata dalla figura di Elettra. Creatura poetica, risoluta e violenta ma anche tenerissima e fragile, ella vive col pensiero costante del padre ucciso e la speranza del ritorno del fratello Oreste insieme al quale potersi vendicare del crimine compiuto dalla madre Clitemnestra e dal suo compagno Egisto. La disperata volontà di vendetta di Elettra contrasta però con la passiva rassegnazione della sorella Crisotemi ma dopo una falsa notizia della morte di Oreste, questi si rivela ad Elettra ed insieme si apprestano a far giustizia. Dolore, rancore, sconforto, sono le forti emozioni che nascono dal profondo dell’animo ferito di Elettra che solo al termine della tragedia potrà ritrovare la consapevolezza della propria dignità; non vincerà l’odio o l’amore, perché il suo odio è figlio d’amore.

Abbiamo affrontato questo grande testo della tragedia greca con umiltà, rispetto, fatica ma anche con la curiosità di scoprire la sua profonda introspezione nell’animo umano, senza trovare un imperativo etico, ma un bisogno di coerenza e di dignità. Nella messinscena il coro (che è il pubblico, la gente che commenta, agisce e reagisce sottolineando il corso degli eventi), la scenografia rarefatta ed essenziale e i costumi senza tempo, vogliono proporre un viaggio intimo e collettivo che coinvolga nella catarsi, per riconoscere l’universalità delle emozioni dell’uomo.

Finalista al 25° Festival Nazionale “Maschera d’Oro” di Vicenza (16 febbraio 2013)

Ospite alla XXXI Rassegna Internazionale Teatro Classico Antico “Città di Padova” (26 maggio 2016)

“Elettra, la rivoluzionaria di ambivalente tragicità”, Il Giornale di Vicenza – Lunedì 7 maggio 2012

Elettra