La tempesta

di Emilio Tadini – Debutto 2008

Quando ha inizio la storia i fatti, concreti e dolorosi, sono già accaduti e la polizia sta indagando: Prospero, il vecchio inquilino di una casa della periferia di Milano si è ucciso, lasciando solo il suo fedele compagno, un povero extracomunitario nero. Per quale ragione di fronte all’ingiunzione di sfratto, Prospero ha scelto il partito del rifiuto, della resistenza alla forza pubblica e, dopo aver ferito un agente, si è barricato nelle sue stanze e ha preferito alla a di fronte ad un registratore e, sotto l’attenta premura del commissario di polizia, sta ricostruendo il racconto-testamento che gli ha fatto Prospero prima di morire. Da qui la storia assume un peso retrospettivo: non è rivolto verso l’accadere, bensì è rovesciato su quanto è già accaduto, su quell’ordinario buco nero di inafferrabilità e di enigma, sul senso di un’esistenza e sui molti rovesci e naufragi che l’hanno fatta sprofondare. Si rivela così una vicenda di lucida follia, piena di suggestioni e di raffinate meditazioni in cui vengono consacrati i semplici oggetti del vivere quotidiano. Ma per capire “si deve vedere tutto, fare tutto il viaggio” con quest’uomo dal nome di shakespeariana memoria. Un uomo con una realtà così insopportabile che ha dovuto trasformare, con la magica forza del pensiero, gli avvenimenti concreti della sua vita in una realtà alternativa, tutta compresa nei confini della sua casa-isola. E alla fine Prospero partirà, “portato da una nuvola”, “per andare lontano, libero”. Unico e vero testimone-superstite della tempesta sarà l’amico nero… e tutti noi, funamboli nel circo dell’esistenza, davanti ad un groviglio di molte strade, mentre accarezziamo schegge di realtà…

Emilio Tadini (1927-2002) nonostante sia ricordato soprattutto come pittore, fu uomo di cultura a tutto tondo. Passando con intuizioni felici dalla scrittura alla critica d’arte, dalla poesia alla drammaturgia, riuscì a compiere una sorta di osmosi culturale tra i diversi ambiti disciplinari. Subito dopo la prima uscita del romanzo “La tempesta” (marzo 1993) la regista Andrée Ruth Shammah ricavò una pièce teatrale di cui ne curò la messinscena al Teatro Parenti di Milano, con Piero Mazzarella nella parte del protagonista, Prospero.

Alla X^ edizione del Festival “Giorgio Totola” (VR) vince il Premio Miglior Attore Protagonista

Ospite allo “Spazio Tadini” di Milano il 28 novembre 2008

“Nella Tempesta della solitudine”, Il Giornale di Vicenza – Lunedì 11 febbraio 2008