Vita da cani?

di Riccardo Perraro – Debutto 2022

Secondo un’antica credenza popolare il/la “clochard” è colui o colei che ha scelto di vivere per strada, chiedendo alla società solo il riconoscimento di questa sua libertà. L’immaginario però si frantuma quando la persona senza dimora comincia a parlarti di sé: un sé da ricomporre, spezzato e fratturato da un evento critico che sempre più spesso coincide non con l’eccezionalità ma con avvenimenti normali che scatenano circuiti a catena (perdere il lavoro, la casa, il compagno o la compagna, gli amici, la salute…).
Attraverso una ricerca su testi che danno voce agli “Invisibili”, testimonianze, poesie, autobiografie e riflessioni, è stato elaborato questo spettacolo in cui lirica e prosa si intrecciano con la storia di Bobo, un buffo barbone, con le sue lacrime e la sua ironica sfrontatezza, a volte scorbutico, a volte dissacrante, che ha accettato il suo destino imprecando e sognando.
I barboni sono come certi cani randagi: quando ci guardano vediamo quella faccia affamata e gracile che avremmo potuto avere se il nostro spicchio di mondo non ci avesse accolto.

Vivo con un cartone
e una vecchia coperta
su un marciapiede,
respirando l’ipocrisia
della gente che passa.

Forse un giorno ci sarà
anche per me
un posto caldo.

E se qualcuno
mi tende una mano,
forse anch’io avrò
il coraggio di uscire
da questo tunnel.

(un Invisibile)

Foto: Fiorenzo Franceschi